Storia di una ladra di libri (Markus Zusak) è un altro di quelli che appena finito dici, non ne troverò mai uno bello così.
Una scrittura esaltante, straordinaria, e una storia piena di tutto quel che vi viene in mente, la Morte, la Vita, l’Amore, il Dolore, la Forza di Reagire, il Coraggio, la Famiglia, la Paura, la Fame, il Sorriso, l’Amore per i Libri, il Potere delle Parole, la Pietà, l’Orgoglio, la Follia, la Guerra e poi la Pace.
E’ la Morte che racconta la Storia di una ladra di libri, ambientata in Germania ai tempi del nazismo, quindi una morte indaffarata, eppure pietosa, che raccoglie le anime prendendole in braccio, impietosa allo stesso tempo, perché se è il momento è il momento, è una Morte che parla per ben 562 pagine, stancandosi solo un po’ alla fine, una Morte che fa anche le battute e relativizza il suo ruolo inevitabile nella giostra della vita.
Ci si diventa quasi amici, con la Morte.
Non parliamo di Liesel Meminger, la ladra di libri, che diventa come una di casa, un personaggio che non potrò mai dimenticare e che non vi voglio descrivere nemmeno un po’ per non togliervi il gusto di scoprirla poco a poco e imparare ad amarla.
Mi sono lasciata le ultime 30 pagine per il silenzio dell’una di notte, mi sono detta, se c’è da piangere non sembrerò una pazza, e ho fatto bene: sono pochi i libri così pieni di tutto che, anche una volta chiusi e appoggiati lontano, anche una volta rannicchiata sotto le coperte, trovano il modo di continuare a farmi piangere.
Una storia che fa piangere, è vero, ma è una storia bellissima, piena di tutto, un antidoto al vuoto di certe esistenze, a certe inappetenze dell’anima, all’insoddisfazione, alla noia.
Una storia talmente coinvolgente che ad un certo punto ero lì con Liesel, in cantina a scrivere, e poi subito dopo nel vuoto di una città bombardata e addolorata.
Una storia utile per parlare ai ragazzi degli anni dal 1939 al 1945, non per forza certe storie vanno studiate sui libri di storia, con la nostra ladra di libri entriamo dalla porta principale in quel mondo, ci salviamo perché è solo un libro, ma portiamo con noi certi ricordi drammatici che solo una lettura così terapeutica ci regala.
Una storia che narra del potere salvifico delle parole, da leggere e da scrivere.
Il mondo sarebbe migliore se si leggesse e si scrivesse di più.
Il mondo sarebbe migliore se tutti leggessero Storia di una ladra di libri.