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Un monaco della tradizione buddista tibetana, Tich Nhat Hanh, nel suo “Spegni il fuoco della rabbia”, ci insegna a prenderci cura della nostra sofferenza (che sta alla base della rabbia) per trasformarla.
Poiché la rabbia ha componenti fisiologiche, corporee, occorre partire dall’osservazione del nostro corpo, a partire dal modo di mangiare, bere, consumare, trattare il corpo nella vita quotidiana.
Ad esempio, per acquisire consapevolezza del mangiare il monaco ci suggerisce di essere consci di ogni singolo boccone di “cibo”, ove per boccone si intende qualunque cosa noi ingeriamo, possibilmente preparata con amore.
É un viaggio dentro se stessi attraverso una narrazione gentile che sembra più un romanzo che un saggio.
É un libro-viaggio che va intrapreso per prendersi cura delle emozioni negative, per spegnerne l’incendio.
É un viaggio bellissimo per occuparsi del nostro giardino interiore, che vuol dire anche prendersi cura delle persone che amiamo, con gioia e piena presenza mentale!

“La tempesta passerà, quindi non avere paura”   Tich Nhat Hanh

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