siate ribelli praticate gentilezza
Siate ribelli, praticate gentilezza

Quando puoi scegliere tra avere ragione e essere gentile,

scegli sempre di essere gentile.

Delicato come una carezza, quasi sottovoce come le fiabe raccontate prima di dormire, e proprio come in quelle sere piene di complicità e amore, ci scappa da ridere, in fondo non bisognerebbe mai prendere le cose della vita troppo seriamente.

Siate ribelli, praticate gentilezza, di Saverio Tommasi, è un libro leggero e profondo, gentile e potente che racconta ai bambini la diversità, la reciprocità e l’ascolto, la bellezza (“sottolineare la bellezza è un modo per moltiplicarla”), la potenza degli abbracci.

E’ così ben spiegato che a mio parere potrebbe essere benissimo una lettura in cui possono cimentarsi anche gli adulti, possono farcela, anche quelli che fanno finta di non capire, troppo impegnati come sono nelle loro cose da grandi, nei conti, nelle economie mondiali, nelle loro serietà imprescindibili.

«Tieni i piedi per terra.» Per favore, no. I piedi teneteli dove vi pare, ma in terra solo lo stretto necessario. Perché questa frase non significa «non camminare sulla panca in chiesa», che su questo siamo tutti d’accordo. Chi dice: «Tieni i piedi per terra» vi invita a non volare e a non sognare. Chi dice: «Tieni i piedi perterra» intende: «Vivi basso per non attirare i guai». Invece voi dovete fare sogni grandi, e attirarvi le antipatie di tutti quelli che hanno smesso di sognare. Dovete spostare l’asticella del «non so se posso» un metro più in là. Voi potete, è sufficiente fare sogni di qualità. Come aprire una gelateria e dare il gelato gratis d’estate, o costruire protesi in 3D, o salire sulla muraglia cinese e gridare: «Moglie mia ti amo». Voi potete. E ci sono due frasi a cui sono affezionato e che mi piacerebbe condividere con voi. La prima è questa: «Pensavano tutti che fosse impossibile. Poi arrivò uno che non lo sapeva e lo realizzò». Bella, vero?

E la seconda è questa: «Lei, l’utopia, è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’utopia si sposta di dieci passi. E allora a cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a continuare a camminare» (Eduardo Galeano).

Di gentilezza ne potete leggere anche qui e qui.

G.✨

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