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Il Manuale di lettura creativa, scritto da Marcello Fois e uscito quest’anno per Einaudi, ci spinge a porci alcune domande.

Chi è il lettore creativo?
È colui che “vuole sorprendersi, essere preso in contropiede, considerare un punto di vista che gli pareva impossibile“, il lettore creativo non si fa bastare “una buona storia” o “una buona scrittura“, ma le pretende entrambe.
Il lettore creativo è colui che prende un libro e, leggendolo, ci mette del suo, lo elabora attivamente.
A tale lettore creativo si contrappone lo scrittore nel vero senso della parola, quello che è in grado di fare quel tipo di letteratura che soddisfa il lettore creativo.

Che tipo di letteratura soddisfa il lettore creativo?
Citando Carver, si può dire che la letteratura non deve essere consolatoria, ma deve creare crisi, deve “generare inquietudine“, quindi deve:
– cambiarci, fare si che, dopo la lettura, non siamo esattamente come prima
– generare idee diverse nella gente, perché se tutti sono d’accordo col contenuto, vuol dire che è un libro incapace di andare oltre i tempi attuali
– generare anticorpi, non anestetizzare contro la realtà.

Quindi “tutto ciò che leggiamo deve diventare esperienza“, ciò è possibile se facciamo nostre le parole che leggiamo, se facciamo lo sforzo, a volte disumano, di portarle nella nostra vita, se siamo disposti a lasciarcela cambiare. Certamente i classici sono quei capolavori che ci rendono il compito un po’ più lineare, anche se non meno impegnativo.

Che cos’è un classico?
È una “storia che acquista valore nel tempo, travalica l’attuale e diventa presente. Un classico è un testo di cui si sente, nel tempo, la necessità“, anche per non soccombere alle debolezze della nostra umana condizione.

In questo tentativo di non soccombere sta il senso di My Therapy.
Non ho la pretesa di criticare i libri che leggo, né ho la pretesa di fare letteratura con ciò che scrivo.
Tendo a spingere la gente a leggere in modo creativo, mettendoci dentro se stessi, anima e mente, cuore e corpo, passato e futuro.
Leggere dunque di altrui vite per comprendere la propria, sperimentare altrui emozioni per gestire le proprie, convinta sognatrice come sono che a questo mondo più leggiamo e meno danni facciamo.

Giuliana 

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