Qualcuno è contrario alla libroterapia o bookcounseling o biblioterapia comunque si voglia chiamare l’arte di curarsi con i libri, perché ritiene che non possa bastare la lettura di un libro per guarire ad esempio la carie dei denti.
In effetti.
Nessuno, tuttavia, vuole curare il mal di denti con un manuale, anche se però in sincerità sappiamo che quel manuale ci fornirà consigli utili per far si che questa di adesso sia l’ultima carie.
Parliamo in effetti di un disagio psicologico.
Qualcuno non vuole correre il rischio che si diffonda l’idea che basti leggere un buon libro per far sparire il proprio disagio psicologico.
Discutiamone.
Leggere non è automaticamente guarire.
Non basta certo una razionalizzazione del problema, una presa di coscienza intellettuale per il primo passo verso la “guarigione”. Occorre un profondo, difficile, inevitabile rapporto con se stessi, che però alcuni libri possono facilmente favorire.
Qualcuno sostiene che per far fronte al disagio psicologico occorre uno specialista (io lo so bene, sono psicologa, difendo la professione!) e però con tutto il cuore so che alcuni libri possono creare un sano e salvifico e efficace rapporto tra terapeuta e cliente.
Qualcuno ritiene infine che una lista di libri uguale per tutti non può esistere, perché ognuno vive le proprie emozioni e disagi in modo diverso, unico.
E’ giusto, ma è anche vero che il linguaggio delle emozioni è universale e leggere può aiutare prima a comprendere l’emozione, attraverso i presupposti teorici descritti
qui e qui, e poi cambiar il modo di viverla e di gestirla.
Questo cambiamento rappresenta molto spesso di per sé una cura.
Infine, se leggere non è automaticamente guarire, i lettori abituali, quelli accaniti possono certamente garantire che comunque leggere è automaticamente stare meglio.
Siete qui perché vi interessa conoscere la Libroterapia, ovvero l’arte di curarsi, o di star meglio, con i libri.
Tuttavia non sapete che libro leggere.
Seguiteci.
Scriveteci.
#mytherapyisabook