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Sono partita da questo post Le Belle Parole.
Ci è voluto impegno e concentrazione per la mia ricerca di belle parole.
Sono circondata da suoni belli ma sottovalutati, da immagini evocate perfette ma date per scontate.
Il mio mondo è migliore perché, dopo un mese di ricerca, aiutata da puntuali collaboratori, ho acquisito consapevolezza di alcuni suoni belli intorno a me.
Il bello va fatto risuonare! I suoni riempiono le nostre anime come una terapia, così come l’immaginazione riempie le nostre menti e, insieme, servono a costruire il futuro.
Il cielo può essere anche solo pieno dei colori dell’arcobaleno e di un sole che fa ombra dietro a altissime conifere, ricordando sempre che dove c’è ombra c’è per forza sole, basta volgere lo sguardo!
Poi, se c’è pioggia, abbiamo questo dono reale della fantasia, efficace strumento per anticipare un futuro sereno, alla ricerca della luce e delle menti illuminate (quelle si che possono cambiare il mondo).
Ma cos’è che cerchiamo nel nostro mondo perché possiamo definirlo migliore?
Tranquillità, dolcezza, armonia, calma, tenerezza, serenità, amore, pace!
Poi ognuno come può persegue i propri obiettivi, con la preghiera e il digiuno, con il legame alle proprie radici, con la lentezza, con il silenzio, con la fede nell’immenso, con il camminare lungo mare, scivolando lentamente sulla battigia, ricercando la propria luminescenza, valorizzando le proprie attitudini, con la speranza mai perduta per il domani, se non altro per questa incredibile trasformazione della propria esistenza che ci ha fatto diventare mamma, genitori.
E allora il dovere di coltivare un ideale e trasmetterlo, farlo amare, insegnare a guardare e sognare, a sentirsi sempre a casa, ad avere coraggio anche di un abbraccio, a trasformare qualsiasi evento in un inizio, indipendentemente da cosa la massa intenda per normalità.
Ognuno persegue i propri obiettivi come può, con appetito verso le novità, aspettando la primavera o il Natale, con fanciulleschi suoni tipo sgrunt, plaf, sob, snif, slurp oppure pezzi di poesia pura, “isciacquio, calpestio, dolci romori…”, “l’essenziale è invisibile agli occhi”. “Chiccolino dove sei? Sotto terra, non lo sai? …
In fondo, non siamo mai soli in questa meravigliosa terra, c’è sempre qualcuno che ci fa sentire presenti a noi stessi, un’amica, vicina o lontana, perché la vicinanza non è solo fisica ma è anche di cuore, è anche telematica, ed io mi diverto un mondo a giocare con le vostre parole, a trovare le rime tra generoso e pescoso, a cercare verbi che suonano bene anche se l’azione non fa un bel rumore, scricchiolare, prurire, ad annotare parole dall’evocazione un po’ infelice ma dal sacrosanto significato, concordia, cassazione, lavoro.
Ad appuntare parole che potrebbero sembrare inutili ma che richiamano i mutamenti dell’anima, cangiante, evanescente, sfavillante.
A cercare parole che, con un piccolo segno d’interpunzione cambiano di significato ma restano di fondamentale importanza, leggero, leggerò.
A cercare parole che evocano bellezza, sanclem, istruzione, viaggio, mare blu, acqua.
Tutto come in una lucida fotografia, che resta bene impressa nell’opaca realtà.
Chissà se è possibile lucidare il mondo con le belle parole …

One Comment

  1. è stato un bell’esersizio di ricenra, introspezione e perché no di speranza.
    molto interessante l’idea di unire le “belle parole” con il filo del tuo pensiero.
    mi piace
    baci
    sauro

    rosauro lepri

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