Sia L’arminuta che Borgo sud, di Donatella di Pierantonio, due parti di una stessa storia, sono una lettura molto bella, che vale sicuramente il tempo che ci si dedica.

Una carrellata di sentimenti descritti in modo mai banale, una storia con tanti riflessi che parla a tanti pezzi di noi stessi, e come tutte le storie terapeutiche aggiustano e mettono in ordine, a patto che ci si lasci coinvolgere, che si entri nella storia e che si vivano in prima persona le vicende, cosa peraltro nemmeno difficile.

Li ho letti velocemente, nelle notti tachicardiche, facendo un bel viaggio in un Abruzzo poco famoso, autentico, pieno di bellezza e di desolazione. Entrambe le storie mi hanno ricordato Elena Ferrante, a volte mi confondevo persino e non sapevo più se stavo guardando il mare di Pescara o il golfo di Napoli.

È una storia più di sentimenti che di paesaggi, meglio di paesaggi interiori, di abissi e di vette altissime che ognuno raggiunge nel corso della vita.

Tutto sta a non perdere coraggio quando siamo giù. E a non dare nulla per scontato quando siamo su.

Giuliana

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