Ogni volta che nasce un bambino tutti si mettono a cercare le somiglianze.
Anche la notte in cui ci fu un “travaglio di stelle” che “cadevano a coriandoli” tutti cercavano le somiglianze del figlio di Ioséf-Giuseppe e Miriam-Maria.
La rilettura della natività da parte di Erri De Luca descrive Ioséf come un giovane uomo innamorato della sua Miriam, talmente innamorato da difenderla dal mondo per la gravidanza di cui lui non era responsabile, talmente innamorato da non scagliare la pietra addosso alla donna che non è mai stata adultera, secondo il suo amore.
Ioséf non vuole sentir parlare di queste presunte somiglianze, anche perché la somiglianza non fa mica l’appartenenza, e dice: “Nostro figlio non ha la faccia delle nuvole che cambiano forma e profilo secondo il vento“.
Quel neonato, il più piccolo clandestino e rifugiato di sempre, da adulto si farà chiamare “figlio di Adam”, figlio di Dio, perché “si deve risalire a quella prima paternità per convincere alla fraternità”.
Il figlio di Adam non faceva miracoli per magia, “i miracoli avevano bisogno di essere innescati da una scintilla di fede“.
“Non dipende dal cielo, ma dai sorrisi in terra“.
Non trovate che quest’ultima frase sia piena di speranza e aumenti la fiducia nel mondo e nell’umanità?
Comunque Ieshu, il figlio di Adam, continua ad essere uno con la faccia delle nuvole, viene scambiato per colui che fa i miracoli, un messia sapiente.
Invece lui voleva solo la fratellanza, lui credeva che “puro e impuro è solo quello che esce dalla bocca, le parole che usiamo, quelle fanno una persona pura e impura“.
Lui stava con gli abbattuti di vento, le sue parole, in piedi sull’altura, scaldano il cuore “senza armarlo di ira e rivolta“, lui era “una persona fuori tempo, come succede ai profeti, agli inventori, agli esploratori. Era un riassunto di quelli e di quanto di meglio produce la specie dell’Adam. Forzava la frontiera del possibile e del presente“.
La faccia delle nuvole è il nuovo miracolo di Erri, dove per miracolo si intende una lettura breve, intensa, commovente e poetica, capace di regalare benessere nell’anima.