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Come il fiume che scorre” non è il più bel libro di Coelho, probabilmente, a tratti un po’ scontato e persino farcito di miele e un po’ di buonismo, che in questi giorni di scorpacciate non è il massimo.
Eppure sono contenta di averlo avuto tra le mani, quel giorno al mercatino dell’usato, perché se era li mi stava aspettando e aveva un po’ di cose da dirmi e notizie da darmi.
Ho trovato degli spunti interessanti in un momento in cui mi decidevo a prendere decisioni non consone alla mia attività prevalente, scrivere sognando, sognare di scrivere, vivere scrivendo.
Il libro inizia con una confessione che Coelho fece a sua madre quando aveva 15 anni: voleva fare lo scrittore. La madre cercò di farlo desistere, gli disse fai il medico oppure l’ingegnere e puoi anche scrivere libri, ma lui non ne volle sapere e fece una ricerca per dimostrarle che in effetti lo scrittore era proprio ciò che voleva fare, essere. Tra i vari punti che redasse per leggere alla madre mi piace trascrivere questi:
-“Uno scrittore non si pettina mai
-“Per una metà del suo tempo, è arrabbiato contro tutto, per l’altra metà è depresso“.
Ciò mi ha dato la spinta ad arrivare fino alla fine della lettura.
Durante la lettura ho trovato un racconto che parla di pace (Il momento dell’aurora), consigli pratici per smettere di sentirsi inutili (Un giorno qualsiasi nel gennaio 2005), un racconto che parla di miracoli (Nhà Chica di Baependi), un racconto per la propria leggenda personale (Lo statuto del nuovo millennio), molti riferimenti del Manuale del guerriero della luce, consigli per viaggiare diversamente (Viaggiare in maniera diversa), il calendario magico di Norma e le cose buone, l’importanza di seguire il proprio ritmo e di credere nell’impossibile, persino alcune preghiere, perché poi ognuno ha il suo modo di pregare e di essere vicino all’infinito.

Ecco cosa auguro agli amici di My Therapy: pace, sentimenti di utilità, miracoli, una strada più o meno certa per compiere la propria leggenda personale, viaggi, la realizzazione dei desideri, preghiere e canzoni per sentirsi vicino all’infinito.

Buon anno!

Giuliana Pitti

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